A forza di temere la notte, è la notte che teme te.
Insonnia cronica? Rompi l'ansia da prestazione e rieduca il tuo cervello al sonno con una routine respiratoria progressiva.
Descrizione del problema:
Basta che abbiate avuto due o tre volte di seguito difficoltà ad addormentarvi e sorge la domanda: «Riuscirò ad addormentarmi stasera?» Immaginate già il vostro stato caotico del giorno dopo. Questa paura di non dormire si autoavvera e può portare a insonnie ripetute. La verità è che il vostro organismo non ha dimenticato come addormentarsi, ma il semplice fatto di credere che non ci riuscirete stasera vi condiziona e vi impedisce di trovare il sonno.
La paura non è solo un fenomeno psicologico. La paura e lo stress attivano quello che si chiama stato di allerta, un meccanismo fisiologico caratterizzato da un'iperattivazione del sistema nervoso autonomo. Neurotrasmettitori come la noradrenalina vengono rilasciati, contribuiscono a stimolare il centro di veglia e a mantenerci svegli. Nella preistoria, questo meccanismo fisiologico vi avrebbe evitato di addormentarvi in un ambiente ostile e di essere attaccati da un orso, ma oggi vi impedisce di dormire anche se il pericolo non è reale.
Quando prendete coscienza di questa ansia e non dormite ancora, vi stressate ancora di più, il che non fa che rafforzare il fenomeno, è un vero circolo vizioso. Vi addormentate solo quando avete abbandonato ogni speranza di addormentarvi e spesso è troppo tardi!
Obiettivi:
1. Liberarvi dall'obiettivo di addormentarvi che crea quella che si chiama ansia da prestazione (la paura del fallimento: in questo caso di non riuscire ad addormentarvi). Avrete probabilmente notato che è quando abbandonate la lotta che il sonno arriva.
2. Spezzare il circolo vizioso dell'insonnia facendovi passare dallo stato di allerta a quello di riposo.
3. Ritrovare fiducia in voi stessi, per prendere coscienza che il vostro corpo sa sempre come addormentarsi.
Come Dodow ti aiuta:
Facendo l'esercizio per 20 minuti, il vostro unico obiettivo sarà respirare in ritmo con la luce, così smetterete di lottare interiormente per dormire e vi libererete dall'ansia da prestazione che vi impedisce di trovare il sonno. In psicologia, questo fenomeno si chiama: intenzione paradossale.
Respirando abbastanza a lungo al ritmo di Dodow (6 respiri al minuto), stimolate il baroriflesso, un piccolo meccanismo fisiologico che permette di ristabilire l'equilibrio del sistema nervoso autonomo e di farvi passare rapidamente allo stato di riposo, lo stesso stato in cui vi trovate durante la digestione: leggermente assonnati.
Sincronizzare la respirazione su una luce che pulsa a un ritmo lento e regolare ha un effetto ipnotico (il fenomeno è simile a quello di guardare un pendolo). Così, dopo qualche minuto sei in grado di lasciarti andare e trovare il sonno.
Ritroverete fiducia in voi stessi dopo alcune settimane e probabilmente non avrete più bisogno della modalità 20 minuti. Potrete allora passare alla modalità 8 minuti e, con un po' di fortuna, dopo qualche mese potrete fare a meno di Dodow!
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tipologie di insonnia:
• Stress