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La sexsomnie, ou quand Eros rencontre Morphée

La sexsomnia, o quando Eros incontra Morfeo

La sexsomnia, un desiderio che neanche la notte può trattenere

Se la mitologia greca non è proprio la vostra tazza di tè, forse è il termine « sexsomnia » del nostro titolo che vi incuriosisce. In tal caso, non c’è nulla di cui vergognarsi, perché, lo sappiamo bene, questa parola è intrigante (per non dire eccitante).

Come sapete, il nostro argomento preferito qui è il sonno. Quindi, se vi diciamo « cadere tra le braccia di Morfeo » (dio del sonno nella mitologia greca), è sicuramente una frase che vi suona familiare. Ma allora, che dire dell’incontro tra Morfeo ed Eros (dio dell’amore nella mitologia greca)?

In realtà, questo appuntamento malizioso tra gli dei del sonno e dell’amore dà origine a un fenomeno strano: la sexsomnia. Essa riguarda il campo del sonno, ma anche del sesso, quindi. Più precisamente, si tratta di una parasomnia un po’ particolare poiché si caratterizza per un’attività sessuale… speciale, è proprio il caso di dirlo! Scommettiamo che la vostra curiosità è ancora più sveglia adesso, vero? Quali sono dunque le cause della sexsomnia? Come si manifesta?

Quando Eros incontra Morfeo, ecco quindi (quasi) tutto quello che c’è da sapere sulla sexsomnia, una storia di sesso e sonno fuori dal comune.

Che cos’è la sexsomnia?

La sexsomnia (o sexomnie) è un disturbo del sonno particolare, classificato nella famiglia delle parasomnie (« disturbi legati al sonno »). Questa parasomnia, come suggerisce il nome, ha un carattere sessuale poiché la persona che ne è vittima presenta un comportamento sessuale involontario, che va dalla semplice abbozzo fino al compimento di atti sessuali… mentre dorme! Se gli uomini hanno la poco lusinghiera reputazione di cadere tra le braccia di Morfeo subito dopo l’atto d’amore, sono anche loro i più colpiti dalla sexsomnia, rappresentando più del 70 %1 dei "sexsomniaci". Un primo studio di rilievo2 è stato condotto nel 2010 dalla Prof.ssa Sharon Chung, ricercatrice al Laboratorio di ricerca sul sonno dell’Università "Health Network" di Toronto in Canada, per mettere davvero in luce la prevalenza e la frequenza di questo disturbo sessuale del sonno, fino ad allora relativamente poco studiato. Così, questo studio effettuato su 832 pazienti di una clinica del sonno ha mostrato che:

  • 7,6 % dei pazienti soffriva di sexsomnia
  • la sexsomnia riguarderebbe il 11 % degli uomini
  • questo disturbo del sonno riguarderebbe solo il 4 % delle donne

Naturalmente, questi numeri vanno presi con cautela poiché derivano da uno studio in una clinica del sonno, su persone che già presentavano alcuni disturbi del sonno. Potrebbero essere rivisti al ribasso su una popolazione più ampia.

Un desiderio incontrollabile… e inconscio!

Un sonnambulismo sessuale

Il sexsomniaco dorme, è incosciente, ma questo caro Eros gli conferisce comunque un desiderio sessuale che, quello, è ben sveglio! Se è paragonabile al sonnambulismo per il suo carattere involontario e inconscio nella realizzazione di questi atti sessuali, la sexsomnia si limita strettamente al sesso, che sia fisico o verbale, solitario o in coppia (quando il partner è coinvolto, o addirittura costretto, come vedremo più avanti). Qui, quindi, niente passeggiate dormendo, ma piuttosto le premesse, o addirittura atti sessuali "completi", che possono arrivare fino all’orgasmo (per il sexsomniaco… e talvolta anche per il suo eventuale partner!):

  • l’individuo sexsomniaco può avere un comportamento sessuale solitario: esibizionismo, masturbazione, catathrenia (gemiti o vocalizzazioni sessuali tipiche di una certa categoria di film… "X" per non nominarli!)
  • il (o la) sexsomniaco adotta un comportamento sessuale verso il/la partner (che può rispondere favorevolmente) e/o usa un linguaggio un po’ più colorito del solito
  • in casi più rari, la persona vittima di sexsomnia può adottare un comportamento sessuale involontariamente aggressivo verso il/la partner, emettere urla e apparire come posseduta

Il sexsomniaco quindi non risponde al richiamo del lupo, ma a quello di un desiderio sessuale totalmente inconscio, che porta a parole, urla e altri atti sessuali fisici che, a volte, possono avvenire senza il consenso della persona che condivide il letto con il sexsomniaco. Quest’ultima è quindi la più indicata per poter avvertire il partner della comparsa dei sintomi della sexsomnia, tutto sommato abbastanza evidenti da percepire. Il sexsomniaco, invece, non conserva alcun ricordo dei suoi episodi erotici notturni. Questo disturbo sessuale del sonno non è affatto riposante, come il sonnambulismo, e la sua associazione con altre patologie è abbastanza frequente.

Quali sono le cause della sexsomnia?

Gli scienziati hanno potuto stabilire, attraverso vari studi3, che la sexsomnia è molto spesso associata ad altri disturbi del sonno come:

  • sonnambulismo
  • risvegli confusionali
  • apnee notturne
  • sindrome delle gambe senza riposo

D’altra parte, le cause della sexsomnia sono relativamente ben identificate dagli scienziati in varie ricerche4. In realtà le origini della sexsomnia sono le stesse di tutte le parasomnie, cioè:

  • la mancanza di sonno
  • lo stress
  • uno stato depressivo
  • il consumo di alcol o sostanze stupefacenti
  • avere un sonno frammentato

Attenzione quindi a questi fattori se per caso siete già soggetti ad alcune parasomnie o altri disturbi del sonno perché, a ben vedere, la sexsomnia non è certo innocua per l’entourage dei sexsomniaci. Eros e Morfeo forse non hanno pensato a tutto!

Un sonnambulismo sessuale di cui non si ricorda

Un disturbo sessuale che non è affatto riposante, né senza conseguenze

Eh sì. Al di là dell’aspetto "disturbo un po’ strano e tabù che fa sorridere", la sexsomnia può purtroppo trasformarsi in una vera sofferenza. Non quella della piccola morte, naturalmente, quest’ultima essendo piuttosto piacevole bisogna ammetterlo. Invece, immaginate lo shock che può rappresentare un rapporto sessuale forzato (o poco consensuale), o addirittura più aggressivo del solito, anche all’interno di una coppia. Il sexsomniaco non ne avrà alcun ricordo, ma è ovvio che il/la partner potrebbe essere rimasto/a scioccato/a. Soprattutto quando il sexsomniaco usa un linguaggio crudo o un comportamento posseduto, come è stato riportato in alcune testimonianze.

Per illustrare un tale fenomeno, le immagini a volte parlano tanto quanto le parole. Così, nel 2014, è uscito il cortometraggio "Sexomnia", piccolo film realizzato da Paul Minor. Il pitch è semplice quanto evocativo di ciò che può rappresentare la sexsomnia: dopo una notte di sonnambulismo sessuale, una giovane donna si sveglia il giorno dopo, nuda e in un luogo sconosciuto, senza riuscire a ricordare cosa ha fatto. Qui, il tema è trattato con estetica e senza scene esplicite (non raccomandato per i più giovani, comunque, a causa della nudità). Questo cortometraggio rende bene conto delle conseguenze personali e sociali che questa strana parasomnia può avere.

Se vi interessa un estratto, è proprio qui!

Come potete vedere, amici ribelli notturni, se "sexsomnia" fa rima con "notte", a volte non è senza qualche problema, se non una notte di follia...

Fonti :

[1] Sexsomnia: A Specialized Non-REM Parasomnia ?, Anne-Laure Dubessy, Smaranda Leu-Semenescu et al, "Sleep", febbraio 2017 [2] Study Finds that Sexsomnia is Common in Sleep Center Patients, sito "American Academy of Sleep Medicine", giugno 2010 [3] Sexsomnia: parasomnia associated with sexual behaviour during sleep, H. Ariño, A. Iranzo et al, articolo gratuito "Neurologia", aprile 2014 [4] Sexsomnia: Abnormal sexual behavior during sleep, Monica L. Andersena, Dalva Poyaresa et al, "Brain Research Reviews", 2007

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